Perdere la calma per le piccole cose di Ernstfried Hanish (De Agostini Libri, 2025)
Ciascuno di noi nasconde in sé degli “elefanti” che si risvegliano al ronzio di una fastidiosa zanzara. E’ l’immagine decisamente inconsueta, ma straordinariamente efficace con cui l’autore di questo libro intende presentare la realtà affrontata in queste pagine, vissuta da ciascuno di noi, ed alla quale tenta di offrire una soluzione.
Ernstfried Hanish, psicologo tedesco di fama internazionale, propone al lettore un metodo incredibilmente semplice per comprendere il percorso di analisi – e, nel caso del lettore, di autoanalisi – che egli compie sui propri pazienti per permettere agli stessi di liberarsi o quanto meno di convivere con i propri Elefanti, ovverosia con tutti quei traumi o comunque quelle ferite, quelle insoddisfazioni mai risolte e con cui non siamo mai venuti ai patti, che ci portiamo dietro dall’infanzia. Un’incomprensione con i nostri genitori, una gelosia tra fratelli, il trauma di essere cresciuti da soli, l’ansia affrontata nel passato di non portecela fare, di dover lottare per la nostra sopravvivenza o per i nostri bisogni senza l’appoggio di nessuno.
Benché il tempo e la vita sembrino cancellare addirittura certi ricordi, questi Elefanti, in verità, non vanno mai via e si annidano nel nostro inconscio pronti a saltare fuori al primo ronzio fastidioso di Zanzara, ovvero al primo imprevisto, alla prima contrarietà che in qualche modo è in grado di riportarli in superficie.
Ecco dunque come possono essere spiegate alcune nostre reazioni all’apparenza incongrue, addirittura esagerate, alle quali perfino noi stessi non siamo in grado di offrire una giustificazione. Partendo dall’esame di alcuni casi personalmente trattati dall’autore, Ernsfried Hanish ci spiega l’importanza che gli Elefanti hanno nella vita di ognuno tutti i giorni, proprio perché tutti i giorni è possibile incontrare una Zanzara – può essere la vicina di casa con cui abbiamo una discussione sciocca, il coniuge che fa un’osservazione all’apparenza innocua, gli amici che non ci vengono sul momento incontro – che potrebbe scatenare in noi un vero e proprio malessere, che soltanto apparentemente può essere ricondotto alla stessa, ma che in realtà è dovuto alla presenza mai risolta di quell’Elefante che resta annidato nel nostro profondo.
L’unica soluzione è riconoscere ed accettare l’Elefante, ricordare e rielaborare la ferita, anche grazie alla maturità dell’età adulta, per fare in modo che al prossimo incontro con la Zanzara il malessere non sia più così profondo.
E perciò nella seconda parte del libro, abbandonando la descrizione dei casi, l’autore offre al lettore una serie di schemi e di test che ciascuno di noi può consultare ed eseguire, corredati dalla dovuta spiegazione, al fine di rintracciare il proprio Elefante, riconoscerlo ed evitare che una fastidiosa Zanzara possa rovinarci le giornate.
Ciò fa sì che la lettura si riveli ancora più interessante di quella che sarebbe se avessimo tra le mani un semplice manuale o un saggio, sterile nella sua arida e distaccata disquisizione. Ci rendiamo conto, infatti, che i veri protagonisti del libro siamo proprio noi e che è su di noi che l’autore sta portando avanti la sua terapia, in maniera a dir poco indolore e piacevole.
Vittoria Caiazza
Leggi anche al link https://madmagz.app/viewer/679b43c2f6ae680014ee2865
