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Linda Cabassa: “Serie A1 aspettami, io sono tornata!”

Raccogliamo la confessione di Linda Cabassa, pallavolista di sicuro avvenire, letteralmente rinata nelle file dell’MTS Santena dopo un brutto infortunio che stava per mettere prematuramente la parola fine alla sua carriera.

Linda, dove nasce la tua passione per la pallavolo?

La mia passione per la pallavolo è nata grazie a mio zio. Prima di giocare a pallavolo facevo ginnastica ritmica, ma non ero tanto brava allora un giorno mi ha fatto provare con il volley. È stato amore a prima vista. Poi con il tempo sono arrivati anche i risultati: uno step alla volta quella che all’inizio era solo una grande passione ora è diventato anche un bellissimo lavoro. Il percorso è stato lungo e faticoso, ma sono felice di aver raggiunto la Serie A2. Però non voglio considerarlo un punto di arrivo: dentro di me c’è la voglia di provare ad arrivare in A1.

Dopo la RosAltiora di Verbania prosegui la tua carriera a Trecate per poi diventare un’emigrante della schiacciata e annusare l’atmosfera del Lazio (Casal de’ Pazzi), del Friuli (Martignacco), della Romagna (San Giovanni in Marignano) e della Sicilia (Messina). Parallelamente ai cambi di regione vivevi anche i cambi di categoria, dalla C alla B1 alla A2. La città dello Stretto rappresentava la tua scommessa di rilancio dopo un brutto infortunio. Credi che sia stato quello il momento più buio della tua carriera finora? E che cosa non ha funzionato lì?

Sì, il periodo più brutto è stato quello dell’infortunio. Però, sembra strano a dirsi, è stato anche il più bello, perché mi ha permesso di risolvere tanti problemi personali che mi attanagliavano prima dell’infortunio. Insomma, credo che alla fine non tutti i mali vengano per nuocere. 

Infine l’approdo a Santena, ritorno a casa (B1): scelta di vita? E quali prospettive future?

Quando mi è arrivata la proposta della Tecnicaer Santena ho accettato senza pensarci un attimo. Ero a casa, incerta sul mio futuro pallavolistico. Mi ha chiamato il mio procuratore e mi ha detto che la Tecnicaer mi avrebbe aiutato anche nella fine del mio percorso di riabilitazione. Ero felicissima ma anche un po’ spaventata perché sentivo tutta la fiducia che stavano riponendo in me. Ora che ho ricominciato a giocare non posso che ringraziare tutta la Società di Santena che mi è stata al fianco e l’obiettivo è quello di ritornare ai livelli precedenti l’infortunio e da lì riprendere il mio percorso. Sempre un gradino alla volta.

Gianluca Vivacqua

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