musica

Valerio Bruner – “Maddalena” (Ulisse Records) 2025

Nell’oscurità tutti i colori si somigliano. Nei punti più bui si concentrano tutte le anime, le storie, e i personaggi che non emergono alla luce del sole. Napoli, città fatta di strati, di epoche sedimentate, è un incrocio tra la vita e la morte: chi soffre e chi vive, tra privilegio e abbandono. Un cantico, non celebrativo ma in chiaroscuro, fatto di vicoli, amore e abbandono, che restituisce il ritratto di una sirena millenaria, ribelle, anarcoide, brusca e talvolta nefasta. Dopo aver fatto la  mappatura geo-spirituale degli ultimi in “Vicarìa”, Valerio Bruner decide di rappresentarne, con un manifesto rock-urlante di “necessita ed emergenza”, il lato dell’amore sottoposto alla sofferenza, nascosto ma tagliente. “Maddalena”è l’amore buio, raccontato, narrato, in blues-rock pregno, graffiante, lontano dalla bellezza, ma meravigliosamente “sporco” e dark; enfasi che continua in Piazza Garibaldi, dove i poveri cristi sono voci e volti che si mescolano nell’inferno dell’indifferenza. Bruner è frontman, cantore di un rock duro, incalzante, di una fratellanza marginale: quella di Frat a me, storia di battaglie quotidiane e di quotidiane imprecazioni. Parole punk-rock, d’oltremanica, che sgorgano dalle vene e si fanno bollore, Sanghe di rabbia, di rivoluzione, di contrapposizione. Sono versi e rime che squarciano la realtà e appartengono a un cantautorato mai “di plastica”, artefatto, conformista, ma al contrario di lotta e di speranza: Nun te arrennere maje, dove torna il tema della vera lotta che è la vita di chi è lasciato solo ed emarginato. La vena grunge, profonda, evocativa, poetica, è racchiusa in Nisciuno se salva, atto di denuncia degli ultimi, non salvifico, ma di condanna, grido “in croce”, che riecheggia come un ammaliante atto di dolore tra chitarre e scrittura emergenziali. Bruner in questo nuovo progetto scarnifica la Napoli Stereotipata, da cartolina celebrativa, e porta alla luce con particolare forza la pietas di una città-divinità sempre più carica di figli svantaggiati che trovano la forza di restare a galla solo grazie alla speme, di cui un cantautorato denso, umano, sotterraneo, si fa messaggero vivo; canta la speranza degli ultimi e nello stesso tempo condanna la società disumana nei loro confronti. In linea con la direzione espressiva già imboccata con “Vicaria”, l’album “Maddalena” si caratterizza per una scrittura “macchiata” ma sinuosa e ammaliante, e altrettanto spontanea. Narrare dell’amore oscuro è il modo per tracciare un solco di rinascita, per disegnare uno spiraglio verso la risalita dall’interno degli abissi.

Sergio Cimmino

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